L’allattamento al seno è di grande importanza per la salute dei neonati. Questa evidenza è nota e studiata da diversi anni. Quello che ancora non sappiamo fino in fondo è l’effetto del latte materno sul microbiota intestinale.
In questo studio, un gruppo di ricercatori ha scoperto che i bifidobatteri intestinali dei neonati, la cui crescita è legata proprio ad alcune molecole presenti nel latte materno, producono acidi lattici aromatici che possono migliorare la funzione immunitaria.
«I risultati dello studio sono utili per sostenere misure volte a favorire lo sviluppo nei bambini di un microbiota intestinale equilibrato, che supporti il sistema immunitario», afferma il co-autore senior dello studio, pubblicato su Nature Microbiology, Henrik Roager del National Food Institute, Technical University of Denmark.
«Tali misure includono il sostegno all’allattamento al seno e lo sviluppo di nuovi tipi di alimenti per lattanti, per esempio probiotici, che promuovano la presenza di questi bifidobatteri nelle prime fasi della vita» aggiunge l’esperto.
Oligosaccaridi del latte materno
Nel latte materno umano sono presenti specifici oligosaccaridi, in pratica zuccheri, chiamati HMO, dall’inglese Human milk oligosaccharides, che promuovono la crescita di specifici microbi intestinali, comprese alcune specie di bifidobatteri.
In diverse indagini è emerso che questi bifidi sono prevalenti nell’intestino dei bambini allattati al seno e che una loro carenza nei primi anni di vita è associata a un rischio più elevato di sviluppare allergie e asma durante l’infanzia.
Tuttavia, finora non è stato chiaro in che modo i bifidobatteri siano in grado di apportare benefici alla salute dei neonati e dei futuri adulti.
Bifidobatteri e acidi lattici aromatici
Analizzando campioni fecali di 59 bambini danesi sani, Henrik Roager, Tine Licht e i loro colleghi hanno scoperto che le feci di neonati allattati al seno contenevano alti livelli di acidi lattici aromatici, che nell’intestino dei bambini sembrano essere prodotti unicamente dai bifidobatteri.
Esperimenti in vitro hanno dimostrato che sotanto alcune specie di bifidobatteri, tra cui B. bifidum, B. breve e B. longum, sono in grado di produrre acidi lattici aromatici, mentre altre specie, come B. adolescentis, B. animalis e B. dentium, li sintetizzano ma soltanto in basse quantità.
Studi precedenti hanno dimostrato che l’enzima lattato deidrogenasi aromatica è responsabile della produzione di questi acidi lattici aromatici.
I ricercatori hanno quindi analizzato i geni presenti nei bifidobatteri di questi bambini, scoprendo così che sono proprio le specie di Bifidobacterium, la cui crescita viene promossa dall’allattamento, a possedere il gene che codifica per questo enzima.
Permeabilità intestinale e infezioni
Ma qual è il ruolo di questi acidi lattici aromatici? Secondo quanto emerge dallo studio, questi metaboliti batterici (postbiotici) sembrano in grado di rafforzare la barriera intestinale, proteggere dalle infezioni e influenzare il metabolismo dell’ospite.
Alcuni acidi lattici aromatici possono modulare anche la funzione immunitaria.
Inoltre, essendo stati rinvenute in campioni di urina, queste molecole sembrano in grado di passare dall’intestino alla circolazione sanguigna e potrebbero avere quindi svolgere effetti positivi sistemici. Ma questi sono aspetti ancora da indagare.
«In futuro sarà necessario studiare la relazione tra questi metaboliti e lo sviluppo del sistema immunitario infantile per individuare un’eventuale finestra temporale nella quale l’allattamento al seno è in grado di avere un effetto ottimale sul sistema immunitario», conclude il primo autore dello studio Martin Laursen.