Ogni anno, la denutrizione causa la morte di circa 3 milioni di bambini, soprattutto nei Paesi a basso reddito.
I risultati di un recente studio clinico condotto in Bangladesh mostrano che il probiotico Bifidobacterium infantis, uno dei primi colonizzatori dell’intestino umano, potrebbe favorire l’aumento di peso nei bambini malnutriti.
I risultati, pubblicati su Science Translational Medicine, suggeriscono inoltre come lo sviluppo del microbiota intestinale sia associato a una crescita sana nei neonati e nei bambini.
Denutrizione e microbiota
La malnutrizione acuta, la forma più grave di denutrizione, colpisce più di 18 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni ed è responsabile di quasi la metà dei decessi correlati alla denutrizione.
Precedenti studi hanno dimostrato che la malnutrizione acuta è associata ad alterazioni del microbiota intestinale di bambini e neonati. La sua composizione nei bambini sani allattati al seno è dominata nei primi mesi di vita da membri del genere Bifidobacterium, incluso B. infantis.
Per esplorare la possibilità di utilizzare questo batterio come trattamento probiotico per i bambini malnutriti, Jeffrey Gordon della Washington University School of Medicine e i suoi colleghi hanno condotto uno studio su 62 bambini del Bangladesh, di età compresa tra 2 e 6 mesi, affetti da malnutrizione acuta.
Bifidobacterium infantis
Per 28 giorni, tutti i partecipanti allo studio hanno ricevuto un ciclo di antibiotici e una formula a base di latte raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Un gruppo ha ricevuto un trattamento aggiuntivo con un ceppo disponibile in commercio di B. infantis coltivato a partire da un campione prelevato da un bambino statunitense sano; un secondo gruppo ha ricevuto, oltre al ceppo B. infantis, uno zucchero del latte materno umano (oligosaccaride); infine un terzo gruppo di controllo ha ricevuto lattosio.
I ricercatori hanno analizzato il microbiota intestinale dei partecipanti allo studio prima dell’inizio del trattamento, dopo 28 giorni e quattro settimane dopo la fine del trattamento.
All’inizio dello studio, i livelli di B. infantis erano più bassi nei bambini con malnutrizione acuta rispetto ai bambini sani. Il microbiota intestinale dei bambini malnutriti era dominato da agenti patogeni come Shigella, Klebsiella e Streptococcus.
Il trattamento con il ceppo B. infantis ha favorito l’aumento di peso nei bambini del Bangladesh. Tuttavia, i suoi livelli di colonizzazione erano ancora inferiori a quelli rilevati nei bambini sani del Bangladesh.
Probiotici che promuovono la crescita
Per identificare ceppi di B. infantis i cui livelli di colonizzazione fossero paragonabili a quelli rilevati in bambini sani del Bangladesh, i ricercatori hanno coltivato ceppi prelevati da bambini sani che vivono nella stessa comunità di quelli con malnutrizione acuta.
Un ceppo in particolare è stato in grado di proliferare grazie ai carboidrati di origine vegetale consumati nella dieta locale.
Quindi, i ricercatori hanno trasferito questo ceppo nell’intestino di topi germ-free colonizzati con il microbiota di un bambino con malnutrizione acuta. Il ceppo B. infantis del Bangladesh è risultato in grado di colonizzare l’intestino dei roditori in maniera più efficiente rispetto al ceppo statunitense.
Inoltre, questo batterio ha favorito l’aumento di peso e ridotto i marcatori dell’infiammazione intestinale nei topi, il che suggerisce il suo possibile utilizzo per contrastare la malnutrizione nei bambini del Bangladesh.
Conclusioni
Prima di poter utilizzare questo ceppo come trattamento probiotico sarà però necessario analizzarne le caratteristiche in maniera più approfondita.
«La selezione del ceppo batterico è un elemento critico nella progettazione di future terapie per riportare alla composizione “normale” le comunità microbiche intestinali disfunzionali che favoriscono lo sviluppo della malnutrizione», conclude Jeffrey Gordon.