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Ecco come cambia il microbiota intestinale in caso di anoressia

Un team francese ha condotto una review per capire se il microbiota intestinale delle persone con anoressia differisce dagli individui sani.
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Stato dell’arte
Alcuni studi hanno osservato differenze nella composizione microbica intestinale di persone con anoressia rispetto a individui sani, ma i risultati sono ancora inconcludenti.

Cosa aggiunge questo studio
I ricercatori hanno esaminato la letteratura esistente in merito alla relazione tra il microbiota intestinale e l’anoressia. In generale, le persone che soffrono di anoressia sembrano avere una diversità microbica alterata rispetto agli individui sani. Tre specie microbiche (Alistipes, Parabacterioides e Roseburia) sono state individuate in persone con anoressia più frequentemente di quanto non siano state trovate in individui sani.

Conclusioni
L’aumento di specifiche specie batteriche può rappresentare un segno distintivo delle alterazioni del microbiota intestinale in caso di anoressia, nonché indicare potenziali bersagli terapeutici. Tuttavia, sono necessari metodi di ricerca standardizzati per rendere gli studi più comparabili e identificare in modo più preciso le alterazioni del microbiota intestinale in caso di anoressia.


L’anoressia è un disturbo alimentare caratterizzato da un’immagine corporea distorta, con una paura ingiustificata di essere in sovrappeso. Diversi fattori contribuiscono allo sviluppo del disturbo, compresi i cambiamenti psicologici, sociali e biologici che si verificano intorno alla pubertà. Alcuni studi hanno anche riscontrato differenze nella composizione microbica intestinale di persone con anoressia e individui sani, ma i risultati sono tuttora inconcludenti.

Per comprendere meglio la relazione tra il microbiota intestinale e l’anoressia, Laura Di Lodovico del Paul Brousse University Hospital (Villejuif, Francia) e i suoi colleghi hanno esaminato gli studi già pubblicati sul confronto tra il microbiota intestinale delle persone con anoressia e quello di individui sani.

I ricercatori hanno analizzato nove studi, per un totale di 180 persone con anoressia e 251 individui sani e di peso normale.

Microbiota intestinale e anoressia

Tre studi hanno riportato nelle persone con anoressia una significativa riduzione della diversità microbica, che è risultata correlata a parametri clinici come depressione e manifestazioni di disturbi alimentari, nonché livelli inferiori di acidi grassi a catena corta (come butirrato e propionato) nelle feci, di insulina nel sangue e di indice di massa corporea.

Tutti gli studi hanno riportato differenze nell’abbondanza relativa di specie batteriche tra persone con anoressia e individui sani, ma i risultati ottenuti nei diversi studi sono spesso contraddittori.

La maggior parte degli studi ha descritto una diminuzione del rapporto Bacterioides/Firmicutes e un aumento dei livelli di Coriobacteriaceae ed Enterobacteriaceae. L’archeon Methanobrevibacter smithii è sovrarappresentato nelle persone con anoressia rispetto sia agli individui magri e sani sia alle persone obese.

Batteri produttori di butirrato come Roseburia, Eubacterium, Clostridium e Ruminococcus sono meno rappresentati nei campioni di persone con anoressia.

Batteri possibili target terapeutici

In alcuni degli studi analizzati, l’indice di massa corporea è aumentato all’aumentare dell’abbondanza relativa di batteri tra cui Eubacteriaceae, Turicibacteriaceae e Clostridiales.

Un indice di massa corporea inferiore è stato correlato alla presenza di microrganismi che degradano la mucina come Akkermansia muciniphila, Ruminococcaceae e Methanobrevibacter smithii. Ansia e depressione erano meno evidenti nelle persone con bassi livelli di batteri Clostridium.

Delle 46 specie batteriche rappresentate in modo differenziato tra persone con anoressia e individui sani, tre specie – Alistipes, Parabacterioides e Roseburia – sono state trovate in persone con anoressia più frequentemente di quanto si trovassero in individui sani. A livello di phylum, due studi hanno rilevato un cambiamento significativo nel rapporto Firmicutes/Bacterioides, ma con risultati contrastanti.

Conclusioni

Sebbene molte discrepanze tra gli studi debbano ancora essere risolte, questa revisione è la prima a esaminare il microbiota intestinale negli individui con e senza anoressia. Tuttavia, è necessario lo sviluppo di metodi standardizzati per rendere gli studi più comparabili e identificare con più precisione le alterazioni del microbiota intestinale in caso di anoressia.

Se confermati, risultati come la diminuzione dell’abbondanza relativa di specie produttrici di butirrato e l’aumento di Parabacterioides, Alistipes e batteri che degradano la mucina potrebbero aiutare a identificare i tratti distintivi delle alterazioni del microbiota intestinale nell’anoressia, nonché a indicare potenziali bersagli terapeutici.

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