Il trapianto di microbiota fecale (FMT) può essere realizzato con uguali margini di sicurezza sia attraverso il prodotto fecale liofilizzato somministrato per via orale sia con il prodotto congelato somministrato con clistere. Lo conclude un trial clinico condotto da Zhi-Dong Jiang presso la School of Public Health dell’Università del Texas, a Houston. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista PLOS ONE.
Il trapianto di microbioma fecale è diventato un trattamento ampiamente utilizzato per i pazienti con infezione ricorrente da Clostridium difficile (CDI). I prodotti fecali freschi, congelati o liofilizzati possono essere somministrati per clistere e hanno mostrato un’efficacia comparabile. Più recentemente, la via orale si è dimostrata efficace anche per la somministrazione di prodotti fecali congelati e liofilizzati.
I ricercatori hanno condotto uno studio clinico randomizzato per esaminare la sicurezza e l’efficacia del prodotto fecale liofilizzato somministrato per via orale rispetto al prodotto congelato somministrato per clistere. Il team ha anche confrontato i batteri coltivabili nel prodotto liofilizzato e congelato con le feci fresche del donatore per determinare se la liofilizzazione e il congelamento riducano il numero di batteri vitali presenti nel prodotto finito.
Il team ha somministrato FMT a 65 persone con CDI ricorrente, definito come più di 3 scariche di feci acquose in 24 ore per almeno 2 giorni consecutivi, con un test positivo per le tossine fecali di C. difficile. A 31 individui è stato somministrato un prodotto fecale liofilizzato sotto forma di capsule orali e 34 hanno ricevuto il prodotto fecale congelato per clistere. Quindi, i ricercatori hanno monitorato le reazioni avverse per 3 mesi dopo la FMT.
Entrambe le vie, orale e rettale, sono sicure
Sette giorni dopo il trattamento, non sono state osservate differenze significative per i sintomi gastrointestinali tra le persone che hanno ricevuto prodotti liofilizzati e quelle che avevano ricevuto prodotti congelati. Chi ha ricevuto capsule orali ha sperimentato con maggiori probabilità nausea o urgenza fecale, mentre le persone che hanno ricevuto FMT da clistere hanno avuto più crampi addominali.
Tre mesi dopo il trattamento, non vi è stata alcuna differenza significativa per gli effetti avversi tra le persone che hanno ricevuto il liofilizzato e quelle che hanno ricevuto il prodotto congelato.
Sono state segnalate 9 reazioni avverse gravi. Nel gruppo che ha ricevuto il prodotto liofilizzato, i ricercatori hanno registrato:
- due ricoveri (uno per recidiva CDI e uno per polmonite
- due morti (un incidente vascolare cerebrale e un’insufficienza cardiaca.
Nel gruppo che ha ricevuto il prodotto congelato da clistere, i ricercatori hanno registrato:
- quattro ospedalizzazioni (una per malattia infiammatoria intestinale, due per recidiva CDI, una per diverticolite)
- una morte (a causa di una commozione cerebrale provocata da una caduta.
Nessuno degli eventi avversi gravi era correlato alla FMT e tutti i decessi erano dovuti a comorbilità.
Dei 65 soggetti arruolati nello studio, l’86% non ha avuto recidive di CDI nei 2 mesi successivi alla FMT. Nel gruppo che ha ricevuto una singola capsula orale (100 g di prodotto fecale in totale), il 63% degli individui è stato curato. Nel gruppo che ha ricevuto due capsule orali (200 g di prodotto fecale in totale), il 91% degli individui è stato curato. Nel gruppo che ha ricevuto FMT congelata tramite clistere, l’88% delle persone è stato curato.
Liofilizzazione e congelamento riducono il numero di batteri vitali
Successivamente, i ricercatori hanno deciso di valutare se la liofilizzazione e il congelamento riducono il numero di batteri vitali presenti nel prodotto finito. I conteggi quantitativi di batteri coltivabili erano significativamente più bassi nei prodotti fecali congelati e liofilizzati rispetto al prodotto fresco (495,5 ± 354,7 colonie per il fresco, 136,8 ± 140,4 per il congelato e 290,6 ± 207,0 per i prodotti fecali liofilizzati).
Modalità di somministrazione e diversità microbica
I ricercatori hanno anche eseguito analisi di sequenziamento dei microbiomi fecali su 39 individui. Prima di ricevere FMT, le persone con CDI avevano bassa diversità microbica, che migliorava leggermente 2 giorni dopo la FMT e veniva completamente recuperata entro il trentesimo giorno.
Sia il gruppo che ha ricevuto FMT con capsula orale che il gruppo a cui è stato somministrato il clistere hanno migliorato la loro diversità di microbiota intestinale generale. Coloro che hanno ricevuto il prodotto fecale congelato con clistere hanno sperimentato una normalizzazione del microbiota più rapida al giorno 2, il che suggerisce che il prodotto congelato sia più efficace nel ripristinare la diversità batterica.
I clostridi sono stati trasferiti in modo efficiente con entrambe le modalità di somministrazione, orale e rettale, mentre Bacteroidia e Verrucomicrobia sono stati trasferiti in modo efficiente per via rettale, ma non per via orale.
In sintesi, lo studio dimostra che i prodotti fecali possono essere tranquillamente somministrati utilizzando capsule orali e clistere. Sia i prodotti liofilizzati, somministrati per via orale, sia i prodotti congelati, somministrati con clistere, migliorano la diversità batterica, sebbene la liofilizzazione abbia causato una riduzione di alcune specie microbiche. Successivamente, il team prevede di studiare le risposte alla dose, per stabilire la dose ottimale di prodotto liofilizzato per il trattamento della CDI ricorrente.
Traduzione dall’inglese a cura della redazione