Se la nascita avviene con parto naturale, l’eventuale l’infezione da Helicobacter pylori nella madre sembrerebbe alterare anche la struttura del microbiota del neonato con, tra le altre, possibile compromissione dello sviluppo immunitario.
È quanto dimostra lo studio di Caroll D. Hernandez e colleghi della Pontificia Universidad Católica de Chile School of Medicine di Santiago (Cile), di recente pubblicazione su Scientific Reports.
Helicobacter pylori e neonati
Mentre l’infezione da H. pylori negli adulti è associata a condizioni patologiche, controverso è il suo ruolo durante l’infanzia. Alterazioni nella composizione batterica intestinale sembrerebbero però essere confermate a carico soprattutto di Firmicutes (diminuiti) e non-Helicobacter-Proteobacteria (aumentati).
Se questa modulazione avvenga anche durante la fase intrauterina a causa dell’infezione da H. pylori della madre rimane da scoprire. Considerando la capacità del microbiota materno di modularne lo risposta immunitaria, sembrerebbe possibile una trasmissione di alterazione anche a quello del nascituro.
Per scoprirlo, sono stati raccolti campioni fecali da 22 madri e i rispettivi figli comparandone le caratteristiche batteriche in base allo stato infettivo e alla modalità di parto.
Undici madri sono risultate positive a H. pylori (50%), 7 delle quali (63.6%) con esperienza di parto naturale e 4 (36.4%) con cesareo. Delle restanti negative all’infezione, 6 (54.5%) hanno partorito naturalmente, 5 (45.5%) con cesareo.
Parto naturale e cesareo
Analizzando il profilo batterico delle madri si è visto come solo il parto naturale influenzi il microbiota materno in base alla positività o meno a H. pylori. Infatti:
- nessuna differenza significativa si è registrata in termini di alpha o beta diversity in base allo stato infettivo
- minore è l’abbondanza di Lactobacillus e Bifidobacterium nelle madri positive a H. pylori e che hanno partorito naturalmente, differenza non riscontrata nel gruppo “parto cesareo”
Si è poi confrontata la diversità batterica nei neonati in base allo stato infettivo della madre e alla modalità di nascita.
- la struttura del microbiota ha mostrato differenze in base allo stato infettivo materno soltanto nei bambini nati con parto naturale
- bambini nati con parto naturale da madri negative a H. pylori hanno dimostrato una significativa riduzione di variabilità nel microbiota fecale rispetto alla controparte con madri positive. Questa differenza non si è registrata nel gruppo cesareo
- l’alpha diversity non ha mostrato alterazioni in base allo stato infettivo della madre nonostante siano state registrate differenze di composizione
- i nati con parto naturale da madri positive hanno mostrato una maggiore abbondanza di Enterobacteriaceae e Veillonella, minore di Bifidobacteriaceae, Succinivibrio, Sneathia, e Lactococcus rispetto ai nati naturalmente da madri negative
- figli di madri negative a H. pylori hanno di contro registrato un’espressione maggiore di Staphylococcus e inferiore di Erysipelotrichaceae e Veillonella
- a 15 giorni di vita, le differenze di microbiota in relazione allo stato di infezione della madre sono risultate minori di quelle in base alla modalità di nascita
- campioni fecali di neonati da parto naturale danno indicazioni più accurate dello stato infettivo materno rispetto a quelli collezionati da nati con cesareo
- in nati da madri positive, pathways batterici per la secrezione, il metabolismo (biosintesi di lipopolisaccaridi) e formazioni di canali porosi hanno mostrato una maggiore attività rispetto alla controparte con madri negative
Conclusioni
In conclusione, lo stato infettivo della madre (positivo o meno a H. pylori) influenza la struttura del microbiota intestinale del neonato ma, sembrerebbe, solo con parto naturale. Viceversa, il microbiota fecale del figlio nato con parto naturale è un buon predittore della positività infettiva della madre.