L’infezione da papillomavirus umano (HPV) è una delle più comuni infezioni a trasmissione sessuale e rappresenta una causa nota di tumore della cervice. Rimane tuttavia da chiarire come mai solo una piccola parte delle infezioni da HPV progrediscono in questa forma di cancro.
Di recente, un gruppo di ricercatori ha identificato potenziali marcatori microbici che potrebbero consentire di identificare le donne con infezione da HPV a rischio di progressione in tumore della cervice.
HPV e microbioma cervicovaginale
I risultati, pubblicati su PLOS Pathogens, potrebbero favorire lo sviluppo di approcci terapeutici che consentano di manipolare il microbiota per prevenire la progressione della malattia.
«Questo studio dimostra che le caratteristiche del microbioma cervicovaginale sono associate alla progressione tumorale delle infezioni da HPV ad alto rischio», affermano gli autori dello studio.
Mentre la maggior parte delle infezioni cervicali da HPV si risolve in pochi mesi, le donne con infezioni da HPV persistenti sono ad alto rischio di sviluppare un tumore della cervice o lesioni pre-cancerose.
Per studiare il ruolo dei microbi cervicovaginali nella progressione del cancro, un team di ricercatori, guidato da Robert Burk dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, ha analizzato i campioni cervicali raccolti durante due visite cliniche da 273 donne con infezioni da HPV ad alto rischio.
Tutte le donne avevano un’età compresa tra 18 e 25 anni e partecipavano a una sperimentazione sui vaccini contro l’HPV in Costa Rica.
Progressione tumorale: Lactobacillus iners e Gardnerella vaginalis
Il batterio Lactobacillus iners è risultato associato alla clearance di infezioni da HPV ad alto rischio, mentre il batterio Gardnerella vaginalis è risultato indicativo di una progressione in cancro della cervice.
Altre specie batteriche comunemente associate alla vaginosi batterica, come Prevotella amnii e Anaerococcus prevotii, sono risultate anch’esse correlate alla comparsa di tumore.
Il batterio Gardnerella sembra inoltre essere più comune nelle donne con infezioni che sono progredite in lesioni precancerose. Il microbiota cervicovaginale di queste donne presenta anche una maggiore diversità microbica.
Gardnerella, alta diversità e tumore della cervice
Ulteriori esperimenti hanno suggerito che livelli più elevati di Gardnerella nel microbiota delle donne a rischio riflettono una maggiore diversità batterica cervicovaginale guidata dalla progressione precancerosa.
Invece di causare direttamente le lesioni precancerose, Gardnerella sembra infatti indurre una maggiore diversità nel microbiota cervicovaginale, che a sua volta media la capacità di Gardnerella di indurre la progressione della malattia.
«La progressione di un’infezione persistente da HPV ad alto rischio in una lesione precancerosa cervicale è in parte spiegata dalle caratteristiche del microbiota cervicovaginale», affermano i ricercatori.
Conclusioni
Lo studio suggerisce quindi che il monitoraggio della presenza di Gardnerella e della diversità del microbiota vaginale potrebbe aiutare a identificare le donne a rischio di sviluppare un tumore della cervice.
Se confermati in studi più ampi, i risultati potrebbero portare a nuove strategie terapeutiche in grado di impedire la progressione della malattia, alterando il microbiota cervicovaginale e attivando la risposta immunitaria locale.
Traduzione dall’inglese a cura della redazione