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Bifidobacterium Longum 1714: dimostrati effetti su stress e memoria

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Bifidobacterium Longum 1714: dimostrati effetti su stress e memoria

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Il probiotico Bifidobacterium Longum 1714 riduce lo stress e, allo stesso tempo, migliora la memoria e i processi cognitivi.

È quanto scoperto da un gruppo di ricerca irlandese dell’University College Cork attraverso uno studio condotto su 22 volontari sani e pubblicato su Translational Psychiatry.

Le ricerche degli ultimi anni hanno portato l’attenzione sulle potenzialità di particolari probiotici, rinominati per l’appunto “psicobioti”, nel modulare le tipiche condizioni cliniche correlate a stress oltre che i processi cognitivi e di apprendimento. Considerando i risultati promettenti che in particolare Bifidobacterium Longum 1714 ha riscontrato nei modelli animali, Allen AP e colleghi hanno voluto verificare se anche nell’uomo esercitasse gli stessi benefici confrontandolo con placebo.

Ai partecipanti è stato quindi somministrato placebo per quattro settimane, al quale è seguito B. Longum 1714  per analogo tempo. Al termine delle 8 settimane, durante le quali sono state effettuate visite di controllo scadenzate, il periodo di osservazione si è prolungato per altre 2 consentendo di comparare gli effetti dell’esposizione a placebo vs psicobiota vs nessun supplemento.

Per la valutazione degli eventuali benefici indotti dal trattamento in esame, sono stati condotti test di stress psico-fisico indotto, prelievi di campioni salivari per quantificare i livelli di cortisolo ed elettroencefalogrammi (EEG) per verificare la responsività cerebrale agli stimoli.

Da ultimo, i soggetti inclusi nello studio erano tenuti alla compilazione giornaliera di un questionario online relativo ai livelli di stress percepiti.

Dai risultati ottenuti dal test di induzione acuta dello stress si osserva che i livelli salivari di cortisolo, uno tra gli ormoni fisiologicamente prodotti in risposta a stimoli di stress reali e analoghi a quelli simulati dal test, siano minori dopo la somministrazione di  B. Longum 1714 se comparati con quelli registrati al baseline o dopo placebo. Dati sovrapponibili sono stati registrati anche nella valutazione dello stato ansioso.

Al termine delle 4 settimane di trattamento, i soggetti hanno inoltre dimostrato un generale miglioramento dei livelli di stress associati ad attività routinarie e quindi indipendenti dai test condotti all’interno dello studio.

I benefici riportati sono stati tuttavia persi dopo le due settimane di sospensione del supplemento di B. Longum 1714 confermando un suo attivo coinvolgimento nella modulazione dello stato di stress.

In base alle valutazioni delle performance neuro-cognitive, i partecipanti hanno commesso meno errori al test di associazione effettuato all’ottava settimana rispetto a quelli condotti al momento del reclutamento e dopo il periodo di placebo.

Bifidobacterium Longum 1714 e apprendimento

Infine, l’EEG ha confermato le aspettative dei ricercatori dimostrando come la frequenza di mobilità neurale nella linea mediale frontale, rappresentativa dell’attività della corteccia prefrontale, sia significativamente migliore nel periodo successivo all’assunzione del psicobiota rispetto ai valori registrati alla prima visita e a 4 settimane, determinando quindi un incremento delle capacità di apprendimento e nella memoria spazio-visiva.

Inoltre, la riduzione del ritmo delle onde Theta, fisiologicamente dominanti nel neonato e in adulti con disordini psicologici e sotto tensione emotiva, dopo B. Longum 1714, ha rivelato un beneficio anche nelle capacità di memoria in generale.

Bifidobacterium Longum 1714 si è quindi dimostrato attivo nel migliorare gli aspetti clinici, oltre che percettivi, correlati a situazioni di stress, anche quotidiane, e nell’incrementare i processi cognitivi e di memoria.

Ulteriori studi sono tuttavia necessari al fine di approfondire i meccanismi che stanno alla base dell’interazione tra B. Longum 1714 e cervello e, auspicabilmente, per trasferire i benefici riscontrati ad altri disordini stress correlati quali ansia e/o depressione.

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