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Ecco in che modo i batteri intestinali metabolizzano i farmaci per il Parkinson

Alcuni batteri intestinali metabolizzano la levodopa, usata nel trattamento del Parkinson. Ciò potrebbe favorire lo sviluppo di nuove terapie.
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Ecco in che modo i batteri intestinali metabolizzano i farmaci per il Parkinson

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Stato dell’arte
Si ritiene che i microbi intestinali metabolizzino la levodopa, il farmaco utilizzato nella terapia del morbo di Parkinson, limitandone l’efficacia e provocando effetti collaterali. Ma i microrganismi responsabili di questa attività sono ancora sconosciuti.

Cosa aggiunge questo studio
I ricercatori hanno scoperto che Enterococcus faecalis assorbe la levodopa e la converte in dopamina, mentre Eggerthella lenta converte la dopamina in meta-tiramina, un composto che può contribuire all’insorgenza di alcuni effetti collaterali della levodopa. Inoltre, il team ha identificato una piccola molecola che blocca il metabolismo della levodopa da parte dei batteri.

Conclusioni
I risultati forniscono un punto di partenza per lo sviluppo di nuovi farmaci per migliorare la terapia con levodopa nelle persone con malattia di Parkinson.


Alcuni batteri dell’intestino possono metabolizzare la levodopa, un farmaco usato per trattare molti dei sintomi riscontrati nelle persone affette dal morbo di Parkinson, rendendo il farmaco meno efficace e contribuendo ai suoi effetti collaterali. Lo studio, pubblicato su Science, potrebbe fornire un punto di partenza per lo sviluppo di nuovi farmaci per migliorare la terapia con levodopa.

Nel cervello delle persone con malattia di Parkinson, la dopamina si esaurisce progressivamente, causando tremore, rigidità e lentezza nei movimenti. La levodopa, il precursore della dopamina, funziona passando la barriera emato-encefalica e rilasciando la dopamina nel cervello. Ma una parte del farmaco viene convertita in dopamina prima che arrivi al cervello, il che può causare effetti collaterali negativi e limitare l’efficacia del farmaco stesso.

Quali batteri metabolizzano la levodopa

Poiché gli antibiotici migliorano la risposta delle persone alla levodopa, gli scienziati da tempo sospettavano che i microbi intestinali fossero in grado di metabolizzare il farmaco, ma non si sa quali organismi siano responsabili di questa attività.

Così Vayu Maini Rekdal, dell’Università di Harvard, e i suoi colleghi hanno setacciato il DNA dei batteri intestinali per trovare i microbi che potrebbero essere in grado di convertire la levodopa in dopamina.

I ricercatori hanno scoperto che Enterococcus faecalis assorbe la levodopa e produce un enzima che converte la levodopa in dopamina.

Blocco dell’attività batterica

L’enzima prodotto da Enterococcus faecalis non è inibito dalla carbidopa, un farmaco che blocca la conversione di levodopa in dopamina da parte di un enzima umano.

Poiché l’enzima umano è simile, ma non identico, all’enzima batterico, gli scienziati affermano che questa leggera differenza strutturale può impedire alla carbidopa di interagire con l’enzima batterico. In alternativa, la carbidopa potrebbe non essere in grado di penetrare nelle cellule microbiche.

Tuttavia, il team ha scoperto una molecola, chiamata (S) -α-fluorometiltiosina, che è in grado di inibire l’enzima batterico senza uccidere i batteri.

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che il batterio dell’intestino Eggerthella lenta è in grado di convertire la dopamina in meta-tiramina, un composto che può contribuire ad alcuni effetti collaterali della levodopa.

Secondo gli studiosi, sono necessarie ulteriori ricerche per indagare se l’inibizione dell’attività metabolica sulla levodopa da parte dei microbi intestinali possa migliorare l’efficacia e gli esiti del trattamento per le persone con malattia di Parkinson.

Traduzione dall’inglese a cura della redazione

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