Consumare yogurt sembrerebbe essere associato a una riduzione di una serie di disturbi e/o patologie, gastrici e non solo. La regolazione della funzionalità della parete intestinale sembrerebbe esserne la chiave come suggerisce l’inversa correlazione con i livelli di CD14 ematici, marcatore di disfunzionalità intestinale.
Lo dimostra lo studio di Xiao Luo e colleghi della China Medical University (Cina), pubblicato recentemente su European Journal of Nutrition.
Yogurt e salute: un legame ancora da approfondire
Numerose sono le evidenze che sostengono i benefici di un abituale consumo di yogurt per la nostra salute. È stato dimostrato per esempio un ridotto rischio di obesità, diabete di tipo 2, disordini gastrici, alcuni tipi di tumori e patologie cardiovascolari. Si tratta per lo più di studi osservazionali che correlano il consumo frequente di questo alimento con un’incidenza inferiore di queste patologie. Ma esiste un rapporto di causa effetto?
Dal punto di vista nutrizionale lo yogurt è ricco di proteine, calcio, fosforo e folati. Non solo. Il suo punto di forza sono i probiotici naturalmente presenti che probabilmente modulano l’equilibrio e la funzionalità intestinale della la risposta immunitaria.
Permeabilità intestinale e CD14
Quando si verifica un’alterazione della permeabilità intestinale avviene una traslocazione batterica sistemica la quale stimola una risposta del nostro organismo tracciabile per esempio monitorando i livelli di biomarcatori.
CD14 è uno di questi: è in grado di riconoscere i lipopolisaccaridi della parete batterica. Sfruttando questa correlazione, i ricercatori hanno esaminato i livelli ematici di CD14 in 632 donne e 444 uomini confrontandoli in base al consumo di yogurt e al quadro clinico. Cosa si è dimostrato?
Tra gli uomini un elevato consumo di yogurt si è dimostrato significativamente associato a una bassa concentrazione di CD14 (-7,6% medio). Analizzando la correlazione per sottogruppi si è mantenuta complessivamente costante, maggiore invece per il gruppo con un consumo di alcol di almeno 20gr/die. Attenuata sembrerebbe essere invece tale associazione se l’analisi viene condotta per quadro clinico soprattutto in casi di malattie autoimmuni.
Simile trend nelle donne dove però non è stata raggiunta la significatività statistica (-1,2%).
Conclusioni
In generale, le associazioni registrate con i livelli di CD14 sono risultate indipendenti dal consumo di altri prodotti caseari diversi dallo yogurt, dalla qualità della dieta, dal peso e da altri fattori secondari.
Il consumo di yogurt sembrerebbe quindi favorire l’integrità della barriera intestinale limitando di conseguenza la circolazione batterica sistemica e l’eventuale sviluppo di stati infiammatori o infezioni.