Circa il 75% delle donne in tutto il mondo soffre di vaginite da Candida albicans. Di recente un gruppo di ricercatori ha sviluppato un idrogel che può aiutare a combattere queste infezioni e a evitare eventuali recidive, che si verificano nel 5-8% delle donne.
I risultati, pubblicati su Science Advances, suggeriscono che il nuovo approccio può anche aiutare a regolare il microambiente vaginale. «Rispetto ai farmaci utilizzati nella pratica clinica, il nostro sistema è meno aggressivo nei confronti dell’ambiente vaginale», affermano gli autori dello studio.
Trattamenti per la candidosi vaginale
L’attuale trattamento per la vaginite da Candida si basa su farmaci antimicotici, che hanno però un’efficacia limitata e possono alterare il microbiota vaginale.
Come approccio terapeutico alternativo è stato proposto l’utilizzo di probiotici contenenti Lactobacillus, che si trovano comunemente nel microbiota vaginale. Tuttavia, la loro efficacia nel trattamento delle infezioni da Candida e nella riduzione del rischio di eventuali recidive è ancora oggetto di studi.
Precedenti ricerche hanno dimostrato inoltre che i nanoenzimi – nanomateriali con proprietà simili agli enzimi – possono produrre molecole tossiche che prendono di mira diversi agenti patogeni.
I ricercatori guidati da Hui Wei della Nanjing University hanno quindi deciso di valutare se la combinazione di prodotti probiotici a base di Lactobacillus con nanoenzimi possa aiutare a curare la vaginite da Candida e a prevenirne le recidive nei topi.
Nanozimi simili alla perossidasi
I ricercatori hanno sviluppato nanozimi simili alla perossidasi, che convertono il perossido di ossigeno in una specie reattiva dell’ossigeno letale per C. albicans. Quindi, hanno combinato questi nanozimi con i probiotici Lactobacillus.
Questa combinazione ha potenziato l’attività antimicotica dei nanozimi. I probiotici hanno anche contribuito a ridurre il pH del terreno di coltura quando sono stati testati sui lieviti del genere Candida coltivati in vitro.
«Questi risultati indicano che il batterio probiotico Lactobacillus può produrre perossido di ossigeno e abbassare il pH del terreno di coltura, i due requisiti chiave per garantire l’efficacia della terapia probiotica contro la vaginite da Candida», affermano gli autori.
Infine, i ricercatori hanno incapsulato i nanozimi e i probiotici Lactobacillus in una preparazione di idrogel di acido ialuronico.
Una volta applicati in vagina, gli enzimi secreti da C. albicans e dai batteri vaginali sono in grado di degradare l’acido ialuronico, rilasciando la combinazione di nanoenzimi e probiotici.
Efficacia terapeutica
Successivamente, il team ha valutato l’efficacia della preparazione a base di idrogel nei topi con vaginite da Candida.
L’idrogel è risultato più efficace del clotrimazolo e ha contribuito a prevenire il ripetersi dell’infezione abbassando il pH vaginale e sostenendo un microbiota sano, probabilmente grazie alla riduzione dell’abbondanza dei proteobatteri e all’aumento dei livelli di Firmicutes. Inoltre, è risultata aumentata anche l’abbondanza di Lactobacillus, che può proteggere la mucosa vaginale dalla colonizzazione e dalla crescita di microbi dannosi.
«Questo approccio potrebbe aumentare la ricchezza e la diversità del microbioma vaginale in modo da trattare efficacemente la vaginite da Candida e da ridurne le recidive, grazie alla sua capacità di prevenire la disbiosi vaginale».
Tuttavia, dal momento che il microambiente vaginale e il microbiota dei topi sono diversi da quelli delle donne, sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati ottenuti nei roditori.