La vaginosi batterica è una condizione molto frequente, ed è associata a un rischio più elevato di aborto spontaneo e parto pretermine se contratta in gravidanza.
Di recente un gruppo di ricercatori ha scoperto che in caso di vaginosi batterica alcuni microbi vaginali alterano i glicani, zuccheri ad azione protettiva presenti sulle cellule epiteliali vaginali, modificando i processi che mediano il turnover cellulare e la risposta ai batteri circostanti.
I risultati, pubblicati su Science Translational Medicine, possono aiutare a spiegare perché la vaginosi batterica è associata a complicanze della gravidanza e ad altri problemi di salute.
Vaginosi batterica in gravidanza
I batteri vaginali svolgono un ruolo importante nella salute riproduttiva delle donne. Nella vaginosi batterica, la composizione del microbiota vaginale è alterata, con meno lattobacilli e maggiori livelli di Gardnerella e altri batteri anaerobici.
Tuttavia, non è chiaro in che modo la vaginosi batterica comprometta la salute vaginale.
Per rispondere a questa domanda, i ricercatori guidati da Kavita Agarwal della University of California San Diego hanno deciso di analizzare le cellule epiteliali derivate da campioni vaginali umani. La superficie di queste cellule è ricoperta dai glicani, molecole di zucchero ad azione protettiva che entrano in contatto con batteri e altri microbi.
«Le specie batteriche implicate nella vaginosi batterica possono nutrirsi di glicani. Il nostro studio ha permesso di osservare nel dettaglio come questi batteri alterano la superficie epiteliale vaginale a livello biochimico e microscopico».
Glicani e microbiota vaginale
I ricercatori hanno caratterizzato in primo luogo la dinamica dei glicani nei tessuti sani, per poi studiare l’impatto dei microbi residenti su queste molecole. I dati forniscono un modello della glicosilazione dell’epitelio vaginale.
Hanno scoperto che i batteri vaginali rilasciano enzimi chiamati sialidasi che “staccano” gli acidi sialici dai glicani presenti sulla superficie delle cellule epiteliali. Ciò si traduce in una riduzione di glicani caricati negativamente sulla superficie delle cellule.
Ulteriori esperimenti hanno dimostrato che Il trattamento delle cellule sane coltivate in vitro con sialidasi della Gardnerella prodotta in laboratorio ha provocato uno stato simile alla vaginosi batterica.
Conclusioni
«Essere riusciti a replicare alcuni degli effetti della vaginosi batterica suggerisce che potremmo essere sulla strada giusta per trovare un’origine cellulare comune per le varie complicanze associate a questa condizione», afferma Amanda Lewis.
I risultati, sulla base delle differenze riscontrate nei modelli di glicosilazione, potrebbero anche aiutare a migliorare la diagnosi della vaginosi batterica, identificando sottogruppi di persone che potrebbero essere a maggior rischio di recidiva o di altri esiti negativi sulla salute.
Sebbene siano necessari ulteriori studi per comprendere appieno come la vaginosi batterica influisce sulle numerose funzioni dei glicani presenti sull’epitelio vaginale, i risultati ottenuti fanno luce su come queste molecole vengano modellate dai batteri residenti.