Lo strato più esterno della pelle, o barriera cutanea, protegge il corpo dall’ambiente esterno e dalle infezioni da agenti patogeni.
Le alterazioni nella composizione delle molecole che compongono questa barriera possono portare a malattie cutanee come la dermatite atopica e la psoriasi.
Un nuovo studio mostra che il microbo commensale della pelle Cutibacterium acnes induce un aumento delle molecole lipidiche essenziali presenti nella barriera cutanea, migliorandone così la funzione.
Dermatite atopica e psoriasi
Questo studio pubblicato su Science Advances, rivela un importante meccanismo attraverso il quale i microbi commensali influenzano la salute della pelle.
I dati ottenuti potrebbero quindi aiutare a orientare i trattamenti per contrastare alcune patologie cutanee.
La barriera cutanea è costituita da cellule unite tra loro da molecole lipidiche come ceramidi, colesterolo e acidi grassi liberi.
Precedenti studi hanno dimostrato che il microbiota cutaneo è coinvolto in diverse patologie della pelle, ma non è ancora chiaro come questi microbi influenzino la produzione delle molecole di grasso che rinforzano la struttura della barriera cutanea.
Per rispondere a questa domanda, Samia Almoughrabie della University of California San Diego e i suoi colleghi hanno analizzato la risposta edi cheratinociti umani a diversi batteri commensali.
Microbiota cutaneo e lipidi nei cheratinociti
I ricercatori hanno esposto i cheratinociti umani a terreni di coltura in cui erano cresciuti diversi batteri commensali della pelle. Quindi, il team ha quantificato i cambiamenti nell’accumulo di lipidi nelle cellule.
I ricercatori hanno così scoperto che solo il terreno di coltura in cui era cresciuto C. acnes induceva un aumento dei livelli di lipidi nei cheratinociti. L’aumento dei lipidi si è verificato anche quando C. acnes è stato aggiunto direttamente alle cellule coltivate in vitro.
Il team ha osservato una risposta simile anche nell’epidermide dei topi e nella pelle di soggetti con acne.
Successivamente, i ricercatori hanno analizzato i lipidi prodotti sia dalle cellule cutanee in coltura sia dalla pelle di topo esposta a C. acnes, scoprendo che questo batterio ha indotto in entrambi i casi un aumento dei lipidi essenziali, inclusi trigliceridi, ceramidi e acidi grassi liberi, con l’aumento maggiore osservato dopo una settimana di esposizione.
Barriera cutanea più efficace
Ulteriori esperimenti hanno dimostrato che l’aumento dei lipidi nei cheratinociti è mediato dagli acidi grassi a catena corta prodotti da C. acnes, in seguito all’espressione di diversi geni coinvolti nella sintesi dei lipidi.
I ricercatori hanno poi valutato la funzione barriera delle cellule della pelle coltivate in vitro e nei topi.
Dai dati raccolti è emerso che la presenza di C. acnes ha migliorato alcune funzioni della barriera cutanea, compresa la sua attività antimicrobica e il controllo della perdita di acqua.
Conclusioni
«Questi risultati hanno confermato le osservazioni di precedenti studi secondo cui i lipidi prodotti dalle cellule della pelle influenzano la funzione barriera e hanno proprietà antimicrobiche» spiegano i ricercatori. «Questi dati supportano inoltre l’ipotesi che la funzione della barriera cutanea venga modificata in seguito all’aumento dei lipidi indotto da C. acnes. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio le interazioni tra il microbiota e la pelle e il loro ruolo nella salute umana».