La polmonite batterica può essere pericolosa per la vita nei bambini piccoli, nelle persone di età superiore ai 65 anni e negli individui con un sistema immunitario indebolito.
Di recente, un gruppo di ricercatori ha scoperto che elevate cariche batteriche e fungine sono un indicatore di alterazioni nel microbiota del tratto respiratorio e che l’equilibrio tra un gruppo di microbi “commensali” e uno “patogeno” nel tratto respiratorio può favorire il recupero dalla polmonite batterica o l’aggravarsi della malattia.
I risultati, pubblicati su Cell Reports Medicine, suggeriscono che l’interazione tra il microbiota respiratorio, i livelli di agenti patogeni batterici e specifici interventi clinici è un fattore chiave nel determinare l’esito della polmonite batterica.
Microbiota e polmonite
Gli effetti del microbiota del tratto respiratorio sulla polmonite sono ancora poco chiari, sebbene ricerche precedenti abbiano suggerito che questa comunità microbica possa proteggere dagli agenti patogeni.
Per indagare se la composizione del microbiota respiratorio influenzi la gravità della malattia, i ricercatori guidati da Ana Elena Pérez-Cobas dell’Institut Pasteur di Parigi hanno analizzato il microbiota respiratorio di 38 persone ospedalizzate con polmonite causata da Legionella pneumophila, un batterio che nel 2019 è risultato tra i patogeni responsabili di circa 7,7 milioni di morti a livello globale .
Microbiota alterato
I ricercatori hanno scoperto che il microbiota respiratorio delle persone affette da polmonite è caratterizzato da un arricchimento in Microbacteriaceae, Stenotrophomonas, Pseudomonas e Mycoplasma, da una bassa diversità batterica e dalla presenza di agenti patogeni opportunistici come il fungo Candida albicans.
I batteri più abbondanti identificati nelle persone con polmonite sono risultati Firmicutes, Proteobacteria, Bacteroidetes, Actinobacteria e Fusobacteria, con alcuni generi più comuni di altri, tra cui Escherichia coli, Haemophilus parainfluenzae, Legionella pneumophila, Staphylococcus aureus e Veillonella dispar.
I ricercatori hanno inoltre identificato un gruppo di batteri, che hanno denominato “cluster commensale”, arricchito di batteri benefici generalmente presenti nel microbiota respiratorio di individui sani.
Questo cluster comprendeva Prevotella, Streptococcus, Veillonella e Haemophilus. Un altro gruppo di batteri, tra cui Staphylococcus, Stenotrophomonas, Enterobacteriaceae e Legionella, è stato denominato invece “cluster patogeno”.
Legionella e altri patogeni
Ulteriori analisi hanno suggerito che durante il ricovero e la terapia i batteri Legionella vengono sostituiti da altri potenziali agenti patogeni che occupano la loro nicchia nei polmoni.
Inoltre, livelli più elevati di Legionella sono stati osservati negli uomini e nelle persone con un sistema immunitario indebolito.
Anche interventi clinici specifici hanno avuto un effetto sulla gravità della malattia: i pazienti che erano state aiutati a respirare con un ventilatore meccanico avevano una diversa composizione del microbiota respiratorio, con livelli più elevati di Legionella e una minore diversità e ricchezza batterica. Altri agenti patogeni, tra cui Staphylococcus e Mycoplasma, sono risultati associati alla ventilazione.
«L’interazione tra l’equilibrio del microbiota del tratto respiratorio e la dinamica del carico patogeno, insieme agli interventi clinici, sono fattori cruciali nel determinare la gravità e l’esito della polmonite batterica», concludono gli autori.