Determinare l’espressione salivare di 8 biomarcatori batterici aiuta a distinguere l’artrite reumatoide dall’osteoartrite in maniera non invasiva, consentendo una diagnosi e un trattamento più tempestivi. È quanto afferma lo studio coordinato da Bin Chen della Shandong Normal University e pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature.
Visti i sintomi, è facile confondere l’artrite reumatoide con l’osteoartrite, ritardando quindi il trattamento corretto della malattia. Nonostante si presentino in maniera simile, le due patologie hanno però un’eziologia molto differente: l’artrite reumatoide è una patologia cronica di carattere autoimmune, mentre l’osteoartrite ha una base infiammatoria. Sebbene non ci sia una cura risolutiva, distinguerle precocemente è importante per frenare il decorso con l’intervento terapeutico più adatto.
Un aiuto per identificarle e distinguerle potrebbe venire dal microbioma. Sono molti infatti gli studi che sostengono una correlazione tra artrite reumatoide e componente batterica orale; minori, ma in aumento, quelli focalizzati invece sull’osteoartrite. A mancare sono sono dei marcatori predittivi che siano in grado di identificarle con precisione.
A tal proposito, i ricercatori hanno confrontato il microbioma salivare di soggetti sani (GC, n= 155) con quello di pazienti affetti da osteoartrite (OA, n=67) o artrite reumatoide (AR, n=110), cercando potenziali associazioni dirette e peculiari con le patologie in questione.
Variazioni nel profilo del microbiota orale
L’analisi e il confronto dei profili batterici dei tre gruppi ha mostrato:
- nessuna differenza significativa in termini di alpha diversity tra il gruppo OA e AR. Netta separazione è stata invece dimostrata dal gruppo di controllo
- differenze significative di beta-diversity tra i tre gruppi
- alterazioni a livello di phylum e genere tra i gruppi. I phyla più abbondanti si sono dimostrati Proteobacteria, Firmicutes, Bacteroidetes, Actinobacteria e Fusobacteria
- espressione diversa di 24 generi e 14 specie tra i due gruppi di pazienti:
- Neisseria subfava, Haemophilus parainfuenzae, Veillonella dispar, Prevotella tannerae, Actinobacillus parahaemolyticus, Neisseria, Haemophilus, Prevotella, Veillonella, Fusobacterium, Aggregatibacter e Actinobacillus hanno mostrato prevalenza in presenza di artrite reumatoide
- Rothia dentocariosa, Ruminococcus gnavus, Streptococcus, Actinomyces, Lautropia, Rothia, Granulicatella, Ruminococcus, Oribacterium e Abiotrophia si sono rivelati prevalenti in presenza di osteoartrite
- aumento di patogeni orali opportunisti in entrambi i gruppi di pazienti artritici rispetto ai controlli sani (Prevotella melaninogenica, Veillonella dispar, Prevotella, Neisseria, Porphyromonas, Veillonella, Haemophilus, Rothia, Streptococcus, Actinomyces, Granulicatella, Leptotrichia, Lautropia e Fusobacterium)
Si è anche indagato un eventuale effetto confondente di età e genere sui dati ottenuti, con i seguenti risultati:
- il microbioma orale non ha mostrato correlazione significativa con il genere
- solo 5 taxa sono risultati influenzati dal fattore età, nessuno dei quali però tra quelli espressi in modo più abbondante
Differenze di funzionalità batterica
Oltre alla composizione del microbioma, i ricercatori hanno confrontato la sua funzionalità, analizzando l’attività delle principali vie metaboliche.
- 47 vie funzionali sono risultate differentemente espresse tra pazienti con artrite reumatoide e osteoartrite, 28 delle quali legate al metabolismo
- la biosintesi dei lipopolissaccaridi e delle relative proteine, oltre che glicolisi e gluconeogenesi, sono risultate essere le vie metaboliche maggiormente alterate
Potenziali biomarcatori
Tra gli OTUs maggiormente espressi in presenza di OA o AR ne sono stati scelti 10 come più rappresentativi al fine di identificare possibili biomarcatori specifici. Otto di questi hanno presentato le caratteristiche adatte per essere considerati tali: Actinomyces, Neisseria, Neisseria subfava, Haemophilus parainfuenzae, Haemophilus, Veillonella dispar, Prevotella e Veillonella.
In conclusione, dunque, il profilo del microbioma orale di pazienti con osteoartrite si differenzia complessivamente da quello di soggetti con artrite reumatoide o sani. Inoltre, valutando l’espressione di 8 specie batteriche in particolare, è possibile distinguere in maniera non invasiva le due patologie, garantendo una diagnosi e un intervento più tempestivi.