
Lacticaseibacillus paracasei Shirota nella modulazione del sistema immunitario
Diversi studi hanno indagato gli effetti di LcS sulle diverse componenti delle difese immunitarie. Ecco cosa riporta la letteratura scientifica.
Diversi studi hanno indagato gli effetti di LcS sulle diverse componenti delle difese immunitarie. Ecco cosa riporta la letteratura scientifica.
Comprendere come gli antibiotici influenzano l’impatto del microbiota sull’immunoterapia può fornire informazioni sulle possibili strategie in grado di identificare i pazienti oncologici che hanno maggiori probabilità di rispondere al trattamento antitumorale.
Le dichiarazioni generate dal panel di esperti riguardano patogenesi, selezione dei donatori e biobanche, linee guida pratiche per l’FMT e considerazioni sugli studi futuri.
Stato dell’arte della ricerca scientifica sulle straordinarie connessioni tra apparato digerente e sistema nervoso centrale.
Filippo Murina, ginecologo e responsabile del servizio di patologia vulvare presso l’ospedale V. Buzzi di Milano, ci parla della corretta diagnosi e degli approcci terapeutici per le infezioni vulvovaignali ricorrenti.
Francesco Franceschi, Policlinico Agostino Gemelli di Roma, ci parla della relazione tra microbiota intestinale e depressione.
La review mette in evidenza che esistono molti bersagli immunoterapeutici emergenti, focalizzati sul sistema immunitario innato, che possono fornire un’efficacia aggiuntiva basata sulle relazioni microbioma-immunoterapia.
Gli autori propongono una nuova prospettiva per sfruttare set di dati multi-omici ottenuti da coorti ben definite e per esaminare l’impatto del GBA sull’ASD.
Oltre a prebiotici e probiotici, per i simbiotici si apre una nuova frontiera che include anche i botanicals: principi attivi vegetali che si stanno rivelando utili su più fronti.
I risultati di un recente studio suggeriscono l’esistenza di un nesso causale tra il microbiota intestinale e l’infertilità.
A seguito del trattamento con FOS, la modifica dello strato mucoso intestinale è stata correlata ad una attenuazione degli effetti sul peso e sulla massa grassa.
OneHealth, gut-brain axis, oncologia, autismo: sono moltissimi gli argomenti affrontati e discussi al 12mo congresso Probiotics, Prebiotics & New Foods. Ne parliamo con il Prof. Lucio Capurso.
Davide Ribaldone, gastroenterologo dell’Università degli Studi di Torino, ci parla del ruolo della dieta come modulatore del microbiota intestinale nei confronti delle infiammazioni croniche intestinali.
Fabio Pace, Ospedale “Bolognini” di Seriate (BG), ci parla del meccanismo d’azione dei probiotici attraverso un’analisi della recente letteratura.
Il set di dati pubblicato fornisce una risorsa preziosa per una migliore comprensione della biologia del cancro del colon, che potrebbe facilitare la scoperta e l’applicazione clinica di approcci terapeutici personalizzati.
Gli approcci basati sul microbiota potrebbero aiutare i ricercatori a espandere il numero di strumenti terapeutici a disposizione per combattere la resistenza agli antibiotici e trattare le infezioni gravi.
Per migliorare il microbiota intestinale del neonato può essere utile una supplementazione con bifidobatteri e lattobacilli specifici e adatti a tutti i bambini fin dalle prime settimane di vita.
I risultati di un recente studio suggeriscono che anche i casi lievi di COVID-19 (paucisintomatici) possono alterare il microbiota intestinale.
Il microbiota intestinale sembra promuovere l’efficacia di inibitori del checkpoint immunitario andando a down-regolare il pathway PD-L2-RGMb.
Un’anticipazione dell’intervento di Franco Vicariotto, ginecologo dell’Humanitas San Pio X di Milano, al Congresso Nazionale congiunto SIGITE, SIM e FISS del 18-19 settembre.
Massimo Fantini, dell’AOU Policlinico Monserrato, Università di Cagliari, ci parla del ruolo del microbiota intestinale nella modulazione della risposta terapeutica agli inibitori JAK chinasi.
Un recente studio ha identificato 2 classi di interazioni microbiche che alterano la suscettibilità agli antibiotici di C. difficile.
I risultati di un recente studio forniscono informazioni su come lo stile di vita industrializzato ha influenzato la composizione del microbiota intestinale umano.
Stato dell’arte della ricerca e future frontiere: la microbiome revolution in dermatologia
Il microbiota è centrale in diversi processi fisiopatologici che interessano organi apparentemente molto distanti dall’apparato gastroenterico.. Ne parliamo con Fabio Pace, gastroenterologo all’ospedale Bolognini di Seriate e Giovanni Marasco, gastroenterologo del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna.
I risultati di un recente studio potrebbero aiutare i ricercatori a caratterizzare la composizione del microbiota intestinale umano in uno stato di salute o di malattia.
I risultati di un recente studio suggeriscono che l’esposizione al glifosato a basse dosi è sufficiente per alterare l’omeostasi intestinale.
Questo è il primo ODD concesso per MaaT033 e il terzo ad oggi per la Società, che ha già ottenuto lo status ODD per MaaT013 negli Stati Uniti e in Europa.
Gianluca Ianiro, gastroenterologo del Policlinico Gemelli, spiega in quali circostanze cliniche l’engraftment è un parametro importante per la valutazione degli effetti clinici post trapianto di microbiota fecale.
Deinococcus radiodurans è il nuovo protagonista della rubrica “Le interviste impossibili di Microbioma.it”, una serie di dialoghi con batteri, probiotici, prebiotici & Co.
I risultati di un recente studio suggeriscono che il trapianto di microbiota fecale è una strategia efficace per mitigare gli effetti collaterali intestinali dell’immunoterapia antitumorale.
Comprendere come i microbi intestinali siano associati all’Alzheimer preclinico potrebbe aiutare a identificare i marcatori del rischio di malattia.
I risultati di un recente studio mostrano l’importanza del microbiota orale proveniente da diverse nicchie all’interno della cavità orale come serbatoio per la resistenza agli antibiotici.
Jeroen Raes, della KU Leuven, in Belgio, ci parla della progettazione di studi clinici per pazienti con IBD con terapie basate sul microbioma.
Lihi Godny, del Rabin Medical Center in Israele, parla dei prossimi passi su cui la ricerca deve concentrarsi per migliorare l’efficacia della FMT per i pazienti con IBD.
Secondo gli autori i risultati suggeriscono che i pazienti con una firma microbica specifica hanno una risposta più favorevole alla terapia.
Una recente revisione della letteratura approfondisce i cambiamenti nelle condizioni di salute mentale legate al trauma in presenza di alterazioni del microbiota intestinale.
Fabio Cominelli, della Case Western Reserve University School of Medicine, negli USA, ci parla dell’importanza di individuare e utilizzare modelli animali per lo studio del microbiota.
Anna Chwalibóg, Chief Product Officer di Integral Solutions, ci spiega quali sono le opportunità di sviluppare terapie basate sul microbioma di nuova generazione per la salute mentale e il potenziamento cognitivo.
Il targeting dell’interazione tra MAdCAM-1 e specifici recettori presenti sulla superficie delle cellule immunitarie potrebbe aiutare a migliorare l’efficacia dell’immunoterapia.
Paolo Gionchetti, gastroenterologo dell’Ospedale Sant’orsola Malpighi di Bologna, riassume lo stato attuale della ricerca sull’utilizzo dei probiotici nel trattamento delle malattie infiammatorie cronico intestinali.
Nathalie Corvaïa, Chief Scientific Officer di MaaT Pharma, ci fornisce una panoramica dei risultati preclinici e clinici su MaaT013 e MaaT033.
I risultati di un recente studio suggeriscono che la semina vaginale è sicura e può normalizzare la composizione del microbiota intestinale nei bambini nati con parto cesareo.
Alessandro Armuzzi, gastroenterologo dell’Università Humanitas di Milano, spiega quali sono le sfide e le attuali opportunità del trapianto di microbiota nei pazienti affetti da colite ulcerosa.
Osnat Tirosh, Head of Microbiome Research & Innovation di Biomica, ci aggiorna sulla convalida del meccanismo d’azione dei consorzi BMC333 attraverso studi preclinici su modelli IBD.
Le IgA possono modulare l’esposizione e la risposta immunitaria ai microbi commensali e i loro livelli determinano la gravità della disregolazione immunitaria.
Franco Scaldaferri, gastroenterologo del Policlinico A. Gemelli, commenta la prima consensus conference internazionale sull’utilizzo del trapianto fecale nei pazienti con malattie infiammatorie cronico intestinali.
Juan Basterra, CEO di Mikrobiomik, racconta i recenti sviluppi di MBK-01, il primo farmaco basato sul microbiota in fase 3 per il trattamento delle infezioni da C. Difficile primarie e ricorrenti.
I risultati di un recente studio suggeriscono che il nuovo nanofarmaco può migliorare la somministrazione dei TNF-α-siRNA nelle persone con IBD.
La disbiosi delle vie aeree sembra contribuire al declino della funzione polmonare nei pazienti con BPCO attraverso l’interazione metabolica con i processi fisiopatologici dell’ospite.
Abbiamo discusso con Nina Vinot (TargEDys International Sales Director) sulla necessità di individuare nuove strade per isolare, studiare e portare sul mercato nuovi probiotici.
La β-glucuronidasi batterica promuove lo sviluppo di endometriosi direttamente o indirettamente causando la disfunzione dei macrofagi.
Karl Alex Hedin (Technical University of Denmark) racconta la sua ricerca su un ceppo ingegnerizzato di Saccharomyces boulardii come possibile probiotico 2.0 nel trattamento dell’obesità.
I patogeni presenti nel microambiente della mucosa tumorale si associano alle mutazioni del tumore e ai sottotipi metabolici e sono indice di esito favorevole dopo la resezione del tumore del colon retto.
Un recente studio suggerisce l’utilità di analizzare il profilo del microbioma per prevedere il rischio di FA.
I risultati di un recente studio suggeriscono che la combinazione di probiotici a base di Lactobacillus con nanozimi può aiutare a trattare la vaginite da Candida e a favorire la crescita di microbi vaginali benefici.
Come per quella umana, anche la versione batterica di β-glucoronidasi ha mostrato di avere un ruolo nello sviluppo di parodontite permettendo un monitoraggio più efficace.
Gwenael Jan (STLO – INRAE, France) ci parla di Probionibatteri, una famiglia di batteri produttori di acido protonico candidati per diventare next generation probiotics.
Abbiamo analizzato assieme a Amine Zorgani (Microbiome Mavericks) le sfide e le opportunità della ricerca sul microbioma della pelle.
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